La salute del cuore può essere aiutata dal vino. Bevuto con moderazione, circa un bicchiere al giorno, può essere veramente importante per aiutare la salute cardiovascolare. Così almeno ha dimostrato uno studio della Washington University School of Medicine. Gli esperti hanno verificato, attraverso la loro ricerca, che bere un bicchiere di vino al giorno può aumentare il livello di sopravvivenza, risultati che risultavano ancora più significativi, se si mettevano a confronto con le percentuali di sopravvivenza di chi invece non beve alcolici.
L’insufficienza cardiaca e il vino
L’insufficienza cardiaca è una condizione medica molto delicata, che va considerata dagli specialisti particolarmente a rischio. Tuttavia gli esperti ultimamente hanno indicato l’importanza di disporre sempre del buon vino e di tenerlo sempre a disposizione anche attraverso i metodi adatti di conservazione come quelli proposti da Showine.it.
Infatti, se bevuto con moderazione, non è dannoso anche per coloro che hanno superato una certa età e che soffrono di insufficienza cardiaca. La ricerca statunitense ha puntato questa volta in maniera particolare sulle proprietà benefiche del vino rosso.
Gli scienziati hanno visto che bere circa un bicchiere di vino rosso al giorno può avere degli effetti protettivi sia sul cuore che sul cervello, diminuendo il pericolo di incorrere in un attacco cardiaco o nell’ictus.
Il ruolo degli antiossidanti
In particolare gli scienziati hanno potuto verificare il ruolo molto importante svolto per la salute del cuore e del cervello dagli antiossidanti presenti nel vino rosso. L’effetto sarebbe reso soprattutto da una sostanza chiamata resveratrolo.
Quest’ultima è una sostanza naturale che le piante producono per difendersi in via preventiva da aggressioni che potrebbero derivare da parte di agenti nocivi. Nell’organismo umano gli antiossidanti del vino rosso svolgono molte funzioni positive.
Per esempio favoriscono l’innalzamento dei livelli del colesterolo buono, regolano la pressione sanguigna e riducono la possibile formazione di coaguli nel sangue.
Come è stato svolto lo studio e i risultati
Gli esperti statunitensi hanno seguito per diversi anni, tra il 1989 e il 1993, più di 5.000 persone. Di questi soggetti presi in considerazione, circa 390 hanno sviluppato nel corso di 9 anni una condizione di insufficienza cardiaca.
Hanno verificato che è errato affermare in generale che l’alcol contribuisca sempre a generare lo scompenso cardiaco, perché è risultato che il consumo moderato e regolare di vino può portare dei benefici anche per quanto riguarda la sopravvivenza.
Quindi, secondo gli esperti che hanno condotto lo studio, non ci sarebbe particolare preoccupazione per coloro che, dopo essere diventati insufficienti dal punto di vista cardiaco, bevano una dose di vino al giorno, perché questo non provoca maggiori danni al cuore, anzi potrebbe favorire la riduzione di rischio di infarto.
Lo studio americano si propone come all’avanguardia fra le ultime ricerche che hanno dimostrato quanto sia importante il consumo moderato di alcol per contribuire al benessere del nostro organismo e per vivere più a lungo.
Si tratta di benefici significativi che la ricerca scientifica attuale tende sempre più a mettere in evidenza attraverso indagini specifiche sull’argomento. Sicuramente questa ricerca si situa sulla scia di altre simili sul bere alcol e sulle sue correlazioni con la salute, in particolare per quanto riguarda i benefici che ne può ricavare il sistema cardiovascolare.
Un bicchiere di vino al giorno, quindi, non rappresenta un pericolo anche per coloro che soffrono di scompenso cardiaco, purché non si esageri con il consumo di alcol.