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Prurito in gravidanza: rimedi per la pelle

Il prurito in gravidanza è un fastidio piuttosto comune. Infatti, circa il 20% delle donne in attesa di un figlio dicono di averne sofferto almeno una volta. Ma quali possono essere le cause di questo? E, soprattutto, è necessario preoccuparsene? In questo articolo scopriremo la risposta a queste domande, così da poter affrontare una gravidanza con meno ansie. La maggiore tranquillità infatti è importante sia per la salute della madre che del figlio.

Come mai esiste il prurito in gravidanza?

Il prurito durante la gravidanza interessa principalmente la pelle dell’addome, ma ci sono anche donne che soffrono di prurito intimo, prurito alle gambe, ai piedi o ai palmi delle mani. Nella maggior parte dei casi, si tratta di una manifestazione transitoria. Quindi, sparisce da sola in poco tempo. Tuttavia, in alcuni casi è permanente e prosegue dopo il parto.

cambiamenti ormonali che subisce il corpo femminile possono essere una delle cause principali di questo prurito. La pelle, inoltre, è sottoposta a degli stiramenti, poiché deve mostrare tutta la sua elasticità, mentre gli ormoni provocano sconvolgimenti dell’equilibrio interno. Anche la cute esterna può manifestare dei fastidi a causa di questi nuovi equilibri.

Ma quali sono le principali cause di prurito? Andiamo a scoprirlo nei prossimi paragrafi.

Le cause del prurito in gravidanza

Comunemente, il prurito in gravidanza si presenta attorno al terzo trimestre. In questo momento, infatti, la pelle comincia a estendersi, stirarsi e seccarsi a causa dell’aumento del volume della pancia. Il prurito tende a localizzarsi sulla pancia, ma non è raro che coinvolga anche cosce e fianchi. Del resto sono tutte zone che subiscono stiramenti per far spazio al bambino.

Sempre a partire dalla ventottesima settimana, il prurito può essere causato anche dai cambiamenti ormonali. Talvolta, infine, può essere dovuto all’insorgere del “diabete gestionale”, che si presenta già a partire dal secondo trimestre e che va trattato per non creare danni al neonato.

Se il prurito si presenta durante i primi mesi di gravidanza, le cause sono da cercare nei cambiamenti fisici e ormonali in atto, ma anche in intolleranze alimentari e problemi dermatologici. In questi casi, è quasi sempre possibile escludere il diabete, infatti. Tuttavia è sempre il caso di parlarne con il medico. Anche una semplice intolleranza alimentare può dare dei fastidi, ma questi sono facilmente risolvibili. Quindi, è il caso di parlarne con un esperto, che possa consigliare il giusto comportamento per risolvere il problema. Inoltre, è importante seguire una dieta sana, scegliendo i migliori alimenti. Per esempio, occorre sapere se preferire lo zucchero bianco o di canna.

Quando preoccuparsi?

Nella maggior parte dei casi il prurito in gravidanza è fisiologico e privo di rischi. Purtroppo, però, in alcune occasioni, può essere sintomo di una condizione patologica che potrebbe portare delle complicazioni al parto. Se il prurito è intenso, colpisce parti del corpo diverse e si accompagna ad eruzioni cutanee, è necessario rivolgersi subito al proprio medico.

La patologia più diffusa collegata al prurito nelle donne in gravidanza è la colestasi gravidica. La sua causa risiede nei problemi epatici, che non sono mai da sottovalutare.

Di solito, questa patologia compare alla fine del secondo trimestre o all’inizio del terzo. Può comportare complicazioni anche gravi per il neonato ed è quindi necessario monitorare la gravidanza e programmare il parto già dalla 37esima settimana. Comunque, le future mamme non dovrebbero preoccuparsi eccessivamente. Se i sono rivolte al medico e seguono i suoi consigli alla lettera, potranno stringere tra le braccia il loro piccolo in salute. Naturalmente, però, il medico darà dei consigli più severi rispetto a quelli di una gravidanza “normale”, dunque è il caso di essere brave pazienti e non sgarrare.

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