In collaborazione con Starkey Hearing Technologies
Fin da quando siamo ancora nel grembo materno i suoni influenzano la nostra vita; è scientificamente provato, per esempio, che i neonati riconoscano voci e melodie ascoltate durante il periodo fetale e che il senso dell’udito si sviluppi ben prima della nascita. Senza ancora vedere la luce del sole, quindi, un individuo è in grado di percepire i suoni, capacità che lo accompagnerà per tutto il resto della sua esistenza.
Essere in grado di distinguere con precisione i rumori provenienti dall’esterno non è solo indice di buona salute, ma è anche fondamentale per la stessa sopravvivenza. Pensiamo, per esempio, a quando potrebbe essere pericoloso girare per strada senza percepire alcun suono: le probabilità di restare vittima di un incidente aumenterebbero esponenzialmente.
L’udito, tuttavia, è importante anche per molti altri aspetti della vita quotidiana, oltre a quello relativo alla sicurezza. Cominciando fin dall’infanzia. A scuola, infatti, sentire bene consente innanzitutto di immagazzinare le informazioni ricevute in modo corretto, evitando malintesi e incomprensioni che potrebbero nuocere gravemente alla carriera scolastica di qualsiasi studente. Un buon udito consente anche di concentrarsi con maggiore facilità: laddove non si avvertono distintamente le parole degli insegnanti, tutti gli sforzi convergono sulla comprensione delle parole, lasciando ben poche energie per lo studio e le altre attività. La corretta salute uditiva, infine, permette agli studenti di comunicare con i propri compagni e con gli insegnanti, favorendo la socializzazione e l’apprendimento.
Anche sul lavoro sentire bene è una priorità, basti pensare, per esempio, a quante volte occorre partecipare alle riunioni o parlare al telefono. Non dimentichiamo poi che gli uffici, soprattutto quelli moderni, spesso organizzati nella formula open space, sono ambienti affollati, con parecchio brusio e animati da diversi rumori di sottofondo (dovuti anche all’utilizzo di apparecchiature come stampanti e fax); all’interno di questi spazi, dunque, percepire distintamente i suoni è una necessità e trascurare eventuali problemi uditivi potrebbe dar luogo a una serie di problemi e incomprensioni tali da compromettere la propria posizione professionale.
Un udito sano è indispensabile anche sul piano sociale e non soltanto in contesti di studio o di lavoro ma in tutte le situazioni in cui spesso siamo coinvolti, da una cena con gli amici alla partecipazione a una cerimonia. Non a caso una delle prime avvisaglie di un’incipiente ipoacusia è l’incapacità di seguire e sostenere adeguatamente una conversazione al ristorante, un ambiente solitamente affollato con molto rumore di sottofondo. Poter parlare con gli amici, di persona o al telefono, seguire un programma televisivo, interagire con commercianti o impiegati degli uffici pubblici è fondamentale ai fini della propria vita sociale: per questo è molto importante non trascurare eventuali segnali che qualcosa non va a livello uditivo e rivolgersi immediatamente a uno specialista.
La perdita dell’udito può compromettere seriamente molti aspetti della quotidianità delle persone, determinando auto-isolamento ed esclusione che sfociano, nei casi più gravi, in solitudine e depressione, con un grave peggioramento della qualità della vita.
Un cervello, due orecchie: un meccanismo perfetto da mantenere sempre in ottimo stato
Prendersi cura del proprio udito può essere paragonato all’occuparsi di un’auto di lusso: come gli appassionati di motori dedicano tempo ed energia affinché il proprio quattro ruote possa offrire sempre il massimo, allo stesso modo dobbiamo pensare che l’apparato uditivo umano è un meccanismo perfetto, per il quale controlli e manutenzione rappresentano aspetti imprescindibili. Il nostro udito, infatti, ha enormi potenzialità, potendo riconoscere un’ampia gamma di suoni, per una frequenza compresa tra i 20 e i 20.000 Hertz. Oltre alle orecchie, anche il cervello svolge un ruolo fondamentale nella comprensione dei suoni, elaborando gli stimoli sonori esterni e catalogandoli di conseguenza. Il cervello capta suoni a 360 gradi, permettendoci di capire da dove provengono e, nel contempo, fornendoci informazioni importanti, come per esempio i limiti spaziali dell’ambiente in cui ci troviamo, la presenza di eventuali ostacoli o di altri individui e tanto altro ancora. Grazie al cervello, infine, non solo possiamo percepire e catalogare i suoni, ma anche selezionarli, filtrandoli fino a dirigere la nostra attenzione verso quelli che effettivamente ci interessano, come può essere la capacità di riconoscere una particolare voce all’interno di un gruppo di persone che parlano tra loro o uno specifico strumento in un’orchestra.