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Ipertensione arteriosa, il sale aumenta la pressione?

Molto spesso, sia nei programmi TV che su diverse riviste scientifiche patinate o giornali dedicate alla salute, ci viene detto che nella nostra dieta dobbiamo evitare il sale il più possibile. Questo perché il sale avrebbe, se consumato in dosi eccessive, il potere di aumentare la nostra pressione, esponendoci quindi a rischi anche molto seri. In realtà però si deve sfatare quella che è una leggenda metropolitana, perché non è il sale a causare l’ipertensione arteriosa, bensì ha un ruolo comunque importante in quello che è un complesso meccanismo del nostro organismo che ha come risultato finale l’innalzamento della pressione. A conti fatti il risultato non cambia, vediamo di cosa si tratta.

Ipertensione arteriosa

L’ipertensione arteriosa è una delle malattie attualmente più diffusa nei Paesi cosiddetti industrializzati. Stiamo parlando di cifre come il 20% della popolazione mondiale, il che non è assolutamente poco. Conosciuta anche come “killer silente”, la pressione alta in principio non arreca nessun disturbo, ma può facilmente degenerare in patologie e complicanze anche molto serie. La pressione arteriosa altro non è che la forza che il sangue esercita sulle pareti dei vasi sanguigni durante il suo tragitto quando viene pompato dal cuore. Una buona pressione arteriosa, di un individuo sano, ha dei valori compresi tra il 90 e 129 mmHg per quanto riguarda le sistole e 60-80 mmHg per quanto riguarda le diastole.

L’ipertensione, invece, denota uno scompenso non occasionale.

Come si diagnostica la pressione arteriosa eccessivamente alta

Come abbiamo detto, la pressione arteriosa elevata in principio non da sintomi apprezzabili. Si può evidenziare mal di testa, sangue dal naso, dispnea. Alla comparsa di questi primi sintomi è necessario consultare immediatamente il medico. Tuttavia, uno dei modi per tenere sotto controllo la pressione è quello di fare dei controlli costanti e calendarizzati a seconda di quanto ci suggerisca il medico in base all’età, predisposizione fisica o genetica.

Nel caso in cui il medico lo reputasse opportuno, si potrà eseguire un test diagnostico con holter pressorio, eventualmente anche al proprio domicilio, in modo da valutare i valori della pressione in un arco di tempo determinato.

La dieta e l’ipertensione

Il sale, come abbiamo visto, non è di certo la causa scatenante del disturbo, tuttavia gioca un ruolo importante. Infatti,secondo recenti studi, l’uso eccessivo di sale stimolerebbe il sistema nervoso simpatico, inducendolo a produrre una quantità di adrenalina maggiore. A sua volta questa causerebbe una costrizione delle arterie che induce quindi all’ipertensione. Inoltre un abuso di sale nella dieta porta anche a una maggiore ritenzione di liquidi nel sistema arterioso, aumentando di conseguenza il volume del sangue e la sua pressione sulle pareti delle arterie.

La dose massima consentita di sale nella dieta dovrebbe non superare i 5 grammi al giorno.

Cura e farmaci

La terapia migliore per l’ipertensione inizia innanzi tutto da una dieta sana ed equilibrata, ma spesso occorre una terapia farmacologica per riportarne i livelli alla normalità, il medico in genere prescrive il farmaco più idoneo a seconda del caso. A ogni modo è consigliabile fare un minimo di attività fisica e di condurre uno stile di vita sano e non sedentario. Nella dieta degli anziani, in particolar modo, oltre al sale si dovrebbe moderare l’assunzione di grassi saturi, grassi animali e invece consumare frutta e verdura fresca, legumi, cereali integrali.

 

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