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La curcuma longa: cos’è?

La curcuma longa è una pianta di tipo erbaceo conosciuta anche come zafferano delle indie; tale denominativo permette di affermare che la stessa si ritrova in special modo nelle zone asiatiche e, pertanto, è molto usata come spezia nella cucina orientale soprattutto quella indiana e thailandese.scopri tutti i vantaggi le proprietà e i benefici della curcuma

Quali sono le caratteristiche della pianta di curcuma longa?

Per conoscere al meglio le caratteristiche della curcuma bisogna tenere in considerazione anche la caratteristiche della pianta.
La pianta di curcuma longa è molto particolare, essa difatti è sempre presenta nella flora asiatica. La stessa può raggiungere l’altezza di circa un metro e si caratterizza per un’infiorescenza ricca e molto colorata, molto bella da guardare ed osservare nei minimi dettagli.
Il fiore di curcuma longa infatti presenta diverse sfumature di colore; esso si compone delle brattee che sono di colore verde che si estende sulla base del fiore per poi lasciare il posto alle sfumature banche e violacee; all’interno delle brattee, invece, si ritrovano dei fiori gialli che talvolta presentano sfumature arancioni.
Bisogna precisare che seppur esiste solo una specie di curcuma longa originale, con il tempo, vista la popolarità che tale piante ha avuto in tantissimi ambiti, tra cui la medicina, sono state create diverse varietà della stessa.
Proprio per questo motivo tale piante non si trova più soltanto nelle regioni asiatiche; essa è coltivata anche in Africa in cui è presenta un clima tropicale che ben si addice alla crescita della pianta.
Ad ogni modo possiamo affermare che i paesi indiani sono al primo posto nella produzione della curcuma longa, secondo quanto affermato dalle statistiche effettuale dallo Spices Board la località in cui si produce la maggior quantità di curcuma longa è quella dell’Andhra Pradesh situata nell’India centro- orientale, seguono altri paesi quali Erode, Tamil Nadu o Sangli.

Quanto è importante la radice nella pianta di curcuma longa?

Nella pianta di curcuma longa una della parti più importanti è quella della radice; all’interno della stessa, difatti, si trovano le sostanze nutritive e maggiormente ricercate in commercio.
Nello specifico la radice di questa piante è composta dal rizoma cilindrico che presenta un coloro giallo- arancio ed è molto aromatico.
Per chiarezza precisiamo che il rizoma cilindrico nasce per permettere alla piante di avere delle riserve nutritive; esso consiste in una modificazione del fusto principale
della piante stessa.

 

Come utilizzare la curcuma longa in cucina?

La curcuma longa può essere utilizzata in plurimi modi in cucina; essa difatti grazie al suo aroma speziato e particolare permette di dare al piatto un gusto ed un sapore particolare, molto diverso rispetto a quelli tradizionali.
I rizomi presenti nella pianta possono essere estratti dalla stessa ed essiccati, dopo tale passaggio occorre schiacciarli al fine di estrarre tutta la curcuma in polvere presenta all’interno degli stessi; la curcuma avrà un sapore terroso, amaro e piccante, veramente molto particolare.
Altro modo per impiegare la curcuma longa in cucina, non molto conosciuto, è quello che ne prevede l’utilizzo nel marsala al fine di recare alla bevanda un sapore più deciso e caratteristico. Bisogna specificare però che tale spezia nel mondo occidentale è conosciuta come il curry.

Quali altri impieghi può avere la curcuma longa?

La curcuma longa oltre ad essere utilizzata in tantissimi piatti funge anche da buon colorante alimentare. Proprio per tale motivo la stessa trova applicazione nelle cotture a forno, per la preparazione di alcune bevande, nei prodotti lattiero- caseari. Tale modalità di utilizzo di tale pianta la colloca al primo posto tra gli additivi alimentari anche in Europa.

 

Conclusioni

Come si può osservare, da quanto detto, la curcuma longa possiede tantissimi pregi che la collocano tra le piante più utili a livello internazionale, proprio per questo in tantissimi, anche in Europa la utilizzano sia in cucina che come medicina.
A fronte di tali ragioni si comprende perché tale pianta deve essere protetta dall’inquinamento e dal fenomeno della deforestazione.
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