Alimentarsi in maniera equilibrata, vuol dire mangiare sano e pulito. Ma cosa vuol dire mangiar sano?
In Italia e in altri paesi, gli enti di ricerca ufficialmente riconosciuti propongono delle regole o principi che possono essere considerati una “garanzia” di correttezza. In Italia questo “vademecum” del salutista (che dovrebbe interessare di ciascun individuo) prende il nome di: “Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana”.
È comunque doveroso specificare che mangiare sano non significa solo mantenere l’equilibrio nutrizionale, ma anche far uso di alimenti che possono garantire uno standard di natura igienico. Questo parametro va poi contestualizzato sia nell’ambito biologico e microbiologico, sia in quello delle contaminazioni. Un corretto stile alimentare aiuta a costruire, rafforzare, mantenere il corpo e a fornire l’energia quotidiana indispensabile per ottimizzare il buon funzionamento dell’organismo. Una dieta alimentare bilanciata, affiancata a uno stile di vita attivo, che preveda la pratica quotidiana e costante di attività fisica, concorre a mantenere un peso corporeo adeguato, facilitando una crescita più armoniosa da un punto di vista fisico e più serena da un punto di vista psicologico.
È sovente infatti, le che e persone in sovrappeso o obese tendono a essere emarginate e sottoposte a una vera e propria stigmatizzazione sociale. In particolare, i bambini sono portati a sviluppare un rapporto difficile con il proprio corpo e con i propri coetanei, di conseguenza a isolarsi ancora di più con un inevitabile aumento delle abitudini legate alla sedentarietà. Mangiare sano aiuta a prevenire moltissime patologie mediche che potranno poi diventare croniche e, inoltre, la sana e corretta alimentazione, fortifica il sistema immunitario contribuendo a proteggere l’organismo da alcune malattie non direttamente legate alla nutrizione. Gli effetti della riduzione calorica sulla salute e sulla longevità dimostrano come gli adulti possano stare meglio mangiando meno. Per coloro che sono in sovrappeso, i motivi per dimagrire sono evidenti e logici, ma anche chi è un “normopeso” può, controllando l’alimentazione, migliorare e prolungare la durata della propria vita.
Tutto ciò non significa patire la fame, ma saper effettuare scelte alimentari corrette e assumere cibi che abbiano il massimo valore nutrizionale a parità di calorie ingerite.
I nutrizionisti raccomandano di fare 3 pasti al giorno: colazione, pranzo, cena. Risulta essere estremamente importante non saltare i pasti: infatti, saltandone uno il nostro organismo tenderà a rifarsi al pasto successivo e a mangiare di più per prevenire un eventuale stimolo di fame.
Purtroppo la routine frenetica delle nostre giornate ci impone di dedicare pochissimo tempo alla cucina, ossia alla scelta e alla preparazione di alimenti ottimali dal punto di vista nutrizionale e, infatti, sempre più frequentemente assumiamo il cosi detto “junk food”, ossia cibo spazzatura perché subito pronto e perché più soddisfacente e saporito. Quella del cibo spazzatura diventa quindi una vera e propria dipendenza andando a rappresentare un ostacolo vero e proprio a quella che deve essere invece una sana e corretta alimentazione.
Come poter ovviare a tutto ciò?
Semplice! Utilizzando i cosi detti Pasti sostitutivi (per maggiori informazioni visitate il sito pastisostitutivi.it), poiché garantiscono un basso contenuto di calorie, garantiscono la necessaria assunzione di vitamine e sali minerali, proteine e carboidrati. La composizione dei pasti sostitutivi e il loro apporto calorico è stabilita da un severo regolamento europeo: l’apporto calorico dev’essere compreso tra le 200 e le 400 calorie per pasto, le calorie provenienti dalle proteine devono coprire tra il 25 e il 50% delle calorie totali, mentre le calorie provenienti dai grassi non devono superare il 30% del totale. Ancora, le vitamine presenti devono essere 12 e i minerali essenziali 11. Ecco perché con i prodotti sostitutivi si va davvero sul sicuro, scongiurando il rischio di carenze alimentari.