Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che il diabete può essere tenuto sotto controllo con la dieta vegetariana e vegana. Questi studi hanno esaminato gli effetti delle due diete sulla patologia di tipo 2, mostrando un maggiore stabilità sulla quantità di glucosio nel sangue di chi sceglie questi tipi di regimi alimentari rispetto alla normale dieta di controllo.
Meno zuccheri, meno grassi, più fibre: questi sono i benefici di chi sceglie un regime vegetariano e soprattutto vegano in caso di diabete, dando una sostanziale svolta alla normale alimentazione di chi invece preferisce seguire una dieta onnivora; a livello scientifico, invece, il cambiamento arriva dalla riduzione del valore HbA1C, ovvero l’emoglobina glicata (o glicosilata) che serve a identificare la concentrazione plasmatica del glucosio, appunto, nel sangue. La variazione, stando ai risultati della ricerca sistematica, si attesterebbe al 0,39%; questo abbassamento è anche strettamente legato al rapporto con l’insulina, rendendo l’organismo meno resistente all’ormone.
Sebbene i risultati possano sembrare incoraggianti, è inevitabile la necessità di ricordare come il passaggio alla dieta vegetariana e vegana non sia la cura definitiva al diabete di tipo 2: infatti, gli stessi ricercatori sottolineano nei documenti come i benefici dimostrati nella riduzione dei livelli dell’emoglobina glicata non siano paragonabili a quelli ottenibili attraverso l’assunzione della metformina, medicinale specifico nel trattamento della malattia. Di certo, la possibilità di ricevere un gradito aiuto da parte di un regime alimentare semplificato non deve essere sottovalutato; risolutivi o meno, il basso contenuto di grassi e l’assenza di limitazioni dal punto di vista calorico possono allettare chi è in costante lotta con la patologia in attesa di nuove scoperte nel campo medico.
Tofu: proteine sane dalla soia
Il tofu è tra gli alimenti più conosciuti della dieta vegan e vegetariana; utilizzato per le sue ottime proprietà, sta però entrando pian piano anche nella vita di chi sceglie di mangiare sano senza voler rinunciare ai piaceri della tavola. Nato in Cina, con una storia documenta che risale almeno al II secolo d.C., è il prodotto della cagliatura del succo della soia, pressato in piccoli blocchi e consumato fresco, differenziato dalla quantità d’acqua presente, o conservato; fritto, al vapore, alla piastra o bollito, esso si presta a differenti preparazioni venendo incontro alla maggior parte delle esigenze dei palati più esigenti.
Sono le proteine in esso contenute a farne un piccolo tesoro per coloro che scelgono di non consumare carne e prodotti di origine animale, al pari della maggioranza dei formaggi presenti sul mercato; sostituto valido povero di calorie, ottimo alleato nelle diete ipocaloriche, aiuta a integrare il fabbisogno quotidiano anche grazie agli aminoacidi essenziali, gli antiossidanti e le vitamine B1, B2 e B3 senza inficiare troppo sulla quantità limite di sodio. Ricco di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, questo derivato della soiasvolge una funzione chiave non solo nella dieta vegetariana e vegana ma anche per chi soffre di colesterolo; la presenza chiave di queste sostanze è fondamentale nella lotta alla presenza di colesterolo LDL all’interno del sangue, aiutando a diminuirne e a inibirne i ricettori favorendo la presenza dell’HDL.
Versatile e in grado di assorbire facilmente tutto il sapore dei cibi con i quali viene preparato e cucinato, il tofu può essere facilmente integrato nella propria dieta; sono infatti molte le ricette disponibili per sfruttarne al meglio le caratteristiche senza dover rinunciare ai piaceri della cucina. Che si tratti di preparazioni dolci o salate, questo prezioso alimento può davvero fare la differenza; basta lasciare spazio alla creatività per realizzare velocemente e senza troppa fatica tanti piatti dal gusto allettante e dal fascino orientale.