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Radiografia del torace: di cosa si tratta e quando è indicata

La radiografia del torace – conosciuta anche come RX del torace – è un esame di diagnostica per immagini. La si nomina spesso, ma non sempre con la giusta consapevolezza in merito alle sue peculiarità. Scopriamole assieme nelle prossime righe.

Radiografia del torace: di cosa si tratta?

La RX del torace è un esame di routine che può essere effettuato presso tantissimi centri specializzati lungo la penisola. Uno dei principali punti di riferimento in provincia di Parma e in tutto il territorio emiliano è Radiologia Pasta, realtà che si occupa anche di altri esami di grande importanza, come per esempio la mammografia.

La radiografia del torace è un esame che ha lo scopo di monitorare, attraverso immagini ricavate grazie ai raggi X, lo stato di salute delle strutture e degli organi ospitati nel mediastino. Quest’ultimo è il distretto anatomico che può essere collocato in corrispondenza della parte mediana del torace.

In questa zona del corpo è possibile collocare l’apparato circolatorio, ma anche quello respiratorio e digerente.

Nel linguaggio comune, un altro modo per definire la radiografia del torace è il termine “lastra”. Per amor di precisione, è il caso di ricordare che, come tutti sanno, le vecchie lastre sono oggi superate. Chi si sottopone a una RX al torace riceve infatti un supporto – p.e. chiavetta o DVD – con immagini digitali ad alta definizione.

Quando è indicata?

In quali casi è indicata l’esecuzione di una radiografia del torace? Questo esame, che non è né invasivo, né doloroso, può essere raccomandata dal medico curante in diversi casi. I più frequenti riguardano l’insorgenza di problematiche a carico dell’apparato respiratorio, come per esempio la difficoltà nel respirare bene – dispnea – o la frequente insorgenza di tosse persistente.

Tramite una radiografia al torace è inoltre possibile individuare problematiche a carico del cuore, come per esempio i difetti a carico delle valvole o la presenza di depositi di calcio a livello dei vasi ematici.

La RX al torace può essere eseguita anche con lo scopo di individuare malformazioni dello scheletro. Le più frequenti sono il pectus carenatum e il pectus excavatum. In questa e in altre circostanze, la RX al torace è un esame che precede altre indagini, in primis la TAC.

Controindicazioni

La RX del torace è un esame controindicato in gravidanza. Questo vale soprattutto nei primi tre mesi di gestazione, ossia quelli più delicati. In linea generale, per via del ricorso ai raggi X si consiglia di eseguirlo solo quando è strettamente necessario. La presenza di pacemaker non va fatta rientrare nel novero delle controindicazioni. I raggi X che colpiscono il torace del paziente che si sottopone all’esame non interferiscono infatti con i sopra citati dispositivi elettronici.

Rischi

Il dibattito sui rischi per la salute legati all’esecuzione della radiografia al torace è vivo ormai da tempo. Una certezza scientifica riguarda il fatto che, quando si parla dei raggi X, c’è un maggior rischio di insorgenza di tumori e leucemie. Si tratta però di un rischio dose-dipendente.

L’orientamento medico in merito alla RX vede in primo piano la sua esecuzione solo nei casi in cui l’esame è strettamente necessario e a seguito di un’attenta riflessione sul rapporto rischio-beneficio.

Dopo l’esame bisogna restare in osservazione?

Una volta terminata la radiografia, il paziente deve aspettare qualche minuto. Non si tratta però di un periodo di osservazione finalizzato a monitorare eventuali reazioni avverse e a intervenire. L’attesa, infatti, è dovuta al fatto che, dopo l’esame, il radiologo deve controllare la qualità delle immagini ottenute.

Quanto dura l’esame?

Fino ad ora non abbiamo fatto cenno alla durata dell’esame. Nella maggior parte dei casi, non si protrae per più di 5 minuti. Non è inoltre necessario che il paziente si faccia accompagnare presso il centro dove viene effettuata la procedura.

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